C’è una puntata di Mad Men in cui Meghan Draper si lamenta con sua madre perché non riesce a fare l’attrice e sua madre le fa notare che è in buona compagnia: non tutte le bambine realizzano i propri sogni, il mondo non ha posto per così tante ballerine.
Anche io da piccola volevo fare la ballerina; che non potessi riuscirci l’ho capito a sette anni e da lì ho iniziato a dire che volevo fare Lilli Gruber. Dubito ci sia spazio per molte Lilli Gruber, ma non è questo il punto.
Il fatto è che da mesi questa storia del realizzare i sogni mi sta togliendo il sonno; e le energie per fare quel che normalmente mi fa star bene. Provo a scrivere e ho la crisi da foglio bianco. Provo a leggere e mi distraggo alla terza riga. Provo a concentrarmi e mi vengono in mente le cose più assurde. A volte mi chiedo semplicemente dove Maria Stella Gelmini acquisti i suoi blazer, e se sia morale aspirare all’estetica di una ministra di destra. Nei casi più gravi, però, mi faccio annebbiare la mente da una spirale di angoscianti domande esistenziali.
Sta andando tutto secondo i piani – e allora perché ho così paura? Per una volta nella vita non volevo scappare – perché me ne devo andare proprio adesso? Quando arriva il futuro? Perché sono stanca di questi giorni tutti uguali ma ho così poca voglia di iniziare cose nuove? Mi sono stancata di cambiare?