On se dit qu’à 20 ans on est le roi du monde

Volevamo andare al cinema, una sera, per vedere un film francese – Piccole bugie tra amici. Lo davano a Bolzano,  al Capitol, sala 2. Ore 20:15.

So dirlo con precisione perché ce l’ho, quel biglietto, attaccato in camera, su una bacheca. Il film al Capitol – sala 2 – quella sera non c’era e ce ne era un’altro – in sala 2 – ambientato in Russia. Sulla cultura Merja. Silent Souls, due persone in macchina, che attraversano la Russia, per seppellire una persona, secondo la tradizione, “facendo il fumo”, parlando di quella persona, dei ricordi , perché non muoia mai, perché sopravviva –  l’amore.

Con loro – in macchina – c’erano due uccellini in gabbia.

Alla fine del film eravamo contente, quasi più contente, di aver visto quello, non il film che avevamo scelto all’inizio.

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Harry Potter e la scuola di giornalismo

Questa mattina sono andata a vedere un allenamento di quidditch al parco. Una storia stramba, ma ben più normale di tante altre storie che ho incrociato ultimamente. Però insomma, ecco, sono due ore che guardo robe su Harry Potter riflettendo su quanto, da un anno a questa parte,  frequento una scuola che ricorda Hogwarts.

Non solo perché al mattino un autobus mi preleva su una strada soleggiata e mi porta in una valle immersa nella nebbia. Credo sia proprio quella sensazione di aver ricevuto una lettera di ammissione per un posto che sembra non esistere su Google Maps, infognato in un luogo dimenticato dal mondo.

Le nostre giornate tipo scorrono tutte uguali e tutte diverse, riproducendo situazioni tanto care al mondo della Rowling. Così ogni mattina arriviamo impettiti come Hermione Granger, e ogni sera usciamo come zombie sotto la maledizione imperius; o come gente che ha subito un bacio del dissennatore. Scegliete l’immagine che vi piace di più.

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