Negli ultimi giorni sono andata a camminare tre volte al fiume e siccome sono nostalgica mi sono messa a pensare a tutti i fiumi lungo cui ho camminato, e a quelli che si sono visti passare davanti momenti chiave della mia vita.
Quando Francesco mi ha chiesto di sposarci eravamo sul Guadalquivir; quando ho deciso di tornare in Italia e non cominciare un master in Germania ero sulla Sprea, proprio dietro la Museumsinsel; ho capito di dover lasciare il mio vecchio lavoro mentre guardavo il Tevere da un ponte. La notte prima di ogni esame importante finisco sempre in orridi alberghi con vista fiume e zanzare annesse.
L’acqua dei fiumi corre veloce, l’acqua dei laghi rimane lì stagnante: ma rassicura, è come se ti abbracciasse. Nel paese in cui sono nata c’è un lago, nelle città in cui sono cresciuta sempre un fiume. A Berlino avevo entrambi e potevo scegliere se guardarmi scorrere o crogiolarmi nell’immobilità.