Cari amici vicini e lontani, finalmente è bluevedì! Siamo reduci da una di quelle strane settimane in cui la stampa italiana, in blocco, ha deciso di occuparsi solo di cose noiose. Blue disapprova con fierezza tutti i paginoni sulle statistiche, le mascherine, sullo stato di polizia, sui pranzi di Natale che rischiano di saltare.
Avevamo davvero bisogno di quarantasette articoli diversi per capire che agli amanti degli assembramenti, ormai, non restano che i mezzi pubblici, le fabbriche e le manifestazioni dei gilet arancioni? L’ Atac si vuole tenere i buchi nel bilancio, o qualcuno ha finalmente pensato di dotare un vagone della metro A di porte da calcetto e istituire un biglietto partita da 15 euro?
Perché abbiamo smesso di intervistare Toninelli e di pubblicare le lettere di Mattia Santori al PD? Possibile che per far intervenire Blue dobbiamo affidarci a Il Tempo e ai suoi esclusivi scoop internazionali?