Io, di natura, sono una persona che non prende i taxi. Non lo so perché. So che mi viene l’ansia. Posso contare sulle dita di una mano le volte in cui ne ho presi: ero a Milano di notte, con Silvia ed Elena, e siamo tornate in taxi a casa loro. Ero a Coimbra, con Silvia e Martina, stavamo per perdere un treno e ci siamo fatte portare in stazione; anche a Budapest, con i miei, andammo in taxi dall’aeroporto in città. La volta successiva ero a Verona, al Job Orienta, e la responsabile dell’ufficio orientamento dell’unibz volle chiamarne uno a tutti i costi.
Io attraverso Berlino a piedi di notte. Ma i taxi non li prendo. Poi venerdì scorso sono caduta e non potevo camminare, e ho dovuto incontrare ben 4 tassisti in una settimana. Forse domani ne rivedo altri due. Un’overdose così mi ucciderà, lo so.